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Viaggi di istruzione 2025: le soluzioni MIM non convincono la FLC CGIL, a rischio la mobilità studentesca
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Viaggi di istruzione 2025: le soluzioni MIM non convincono la FLC CGIL, a rischio la mobilità studentesca

Preoccupazioni, richieste di chiarimenti e il futuro incerto delle attività scolastiche oltre i viaggi d’istruzione

Viaggi di istruzione 2025: le soluzioni MIM non convincono la FLC CGIL, a rischio la mobilità studentesca

Indice

  • Introduzione: la cornice dei viaggi di istruzione 2025
  • Le indicazioni operative del Ministero: cosa cambia
  • Le principali novità sulle regole di affidamento e i CIG
  • La reazione della FLC CGIL: critiche e timori per la scuola
  • Sospensione e riduzione delle attività: uno scenario reale
  • L’appello al Tavolo delle semplificazioni
  • Le possibili conseguenze sulla mobilità studentesca
  • Le ricadute sulle attività scolastiche tra criticità e incertezze
  • Il dibattito nazionale e le richieste dei sindacati
  • Prospettive future: cosa aspettarsi dal 2026 in poi
  • Considerazioni conclusive e sintesi dei rischi e delle opportunità

Introduzione: la cornice dei viaggi di istruzione 2025

Sono state pubblicate le nuove indicazioni operative del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) per i viaggi di istruzione relativi all’anno scolastico 2025/2026. Queste norme hanno scatenato un fitto dibattito tra dirigenti scolastici, personale e sindacati, soprattutto in seguito alle critiche avanzate dalla FLC CGIL, tra le principali organizzazioni rappresentative del settore istruzione in Italia.

I viaggi di istruzione 2025 sono tradizionalmente considerati un tassello fondamentale della didattica esperienziale e della mobilità studentesca nella scuola italiana. Tuttavia, la recente normativa, invece di favorire semplificazioni, sembra avere accesso una serie di dubbi, incertezze e criticità che potrebbero mettere in discussione la stessa organizzazione dei viaggi scolastici e la coerenza delle attività extracurriculari.

Questa analisi approfondisce l’impatto delle nuove regole, evidenziando i punti controversi, le richieste di FLC CGIL e le possibili ripercussioni sull’intero sistema scolastico.

Le indicazioni operative del Ministero: cosa cambia

Il MIM ha emanato alcune nuove indicazioni operative relative ai viaggi di istruzione per il prossimo anno scolastico. Tra i principali obiettivi dichiarati c’è la volontà di introdurre maggiore trasparenza, efficienza e tracciabilità negli affidamenti per l’organizzazione dei viaggi scolastici.

Le scuole, secondo le nuove disposizioni, devono attenersi a una disciplina più rigorosa nell’acquisizione dei codici identificativi di gara (CIG) quando l’importo degli affidamenti supera i 140 mila euro. Questo cambiamento immediatamente operativo implica la fine di una precedente deroga che consentiva alle istituzioni scolastiche una maggiore autonomia in questa tipologia di procedimenti amministrativi.

L’obiettivo del Ministero è dunque di rafforzare i controlli e prevenire possibili criticità legate all’affidamento diretto dei servizi di viaggio. Tuttavia, le modalità con cui questa misura viene introdotta sollevano dubbi di natura organizzativa, amministrativa e tempistica.

Le principali novità sulle regole di affidamento e i CIG

Molto releva per i viaggi di istruzione 2025 è la decisione di far decadere la deroga per l’acquisizione autonoma dei CIG da parte delle scuole. La precedente normativa permetteva infatti una maggiore flessibilità: le scuole potevano procedere più rapidamente nella fase di affidamento di servizi, senza dover ricorrere ogni volta alle strutture centrali.

Con la nuova disciplina, ogni affidamento superiore ai 140 mila euro richiede adesso una procedura standardizzata e centralizzata. Questo può rallentare in modo significativo i tempi di organizzazione dei viaggi stessi, visto che la burocrazia associata all’ottenimento dei CIG comporta passaggi aggiuntivi, controlli più stringenti e un aumento del carico amministrativo per i dirigenti scolastici.

A questo si aggiunge la necessità di formazione specifica per il personale di segreteria, costretto ad aggiornarsi costantemente su normative spesso in evoluzione, aumentando il rischio di errori tecnici e procedure incomplete.

La reazione della FLC CGIL: critiche e timori per la scuola

La reazione della FLC CGIL alle indicazioni MIM viaggi scolastici non si è fatta attendere. Il sindacato sottolinea come le nuove misure introdotte dal Ministero dell’Istruzione si rivelino, in realtà, poco adatte a sostenere l’attività organizzativa delle singole scuole.

Secondo la FLC CGIL, le soluzioni operative prospettate rischiano di produrre effetti contrari rispetto agli obiettivi prefissati dal MIM: invece di semplificare la gestione, si vanno a creare ulteriori barriere burocratiche, che potrebbero compromettere la pianificazione delle attività scolastiche, la qualità dei servizi e addirittura la partecipazione stessa degli studenti ai viaggi di istruzione.

Come precisa la FLC CGIL, la perdita della deroga per l’acquisizione autonoma dei CIG da parte delle scuole rappresenta una “stretta” senza precedenti che non tiene conto della specificità del mondo scolastico e delle difficoltà reali che si affrontano quotidianamente nelle segreterie scolastiche.

Il sindacato chiede non solo chiarimenti urgenti, ma soprattutto l’avvio immediato di un Tavolo delle semplificazioni: un confronto tra Ministero, organizzazioni sindacali e rappresentanti delle scuole, volto ad affrontare e risolvere in modo condiviso le criticità sorte.

Sospensione e riduzione delle attività: uno scenario reale

Particolarmente allarmante è lo scenario paventato dalla FLC CGIL relativo al rischio che molte scuole, impossibilitate a gestire la nuova complessità amministrativa, si vedano costrette a sospendere o ridurre drasticamente la pianificazione dei viaggi di istruzione 2025.

I dirigenti scolastici, già alle prese con numerose incombenze gestionali, di fronte all’aumento degli adempimenti burocratici potrebbero optare per soluzioni conservative, limitando o posticipando l’organizzazione di viaggi e attività extrascolastiche.

Tale possibilità metterebbe in discussione la stessa mobilità studentesca nella scuola e comprometterebbe una delle esperienze più arricchenti dell’offerta formativa italiana. La scuola rischierebbe di perdere la propria funzione di palestra di vita, cittadinanza attiva e scoperta culturale.

L’appello al Tavolo delle semplificazioni

Di fronte all’aggravarsi della situazione, la FLC CGIL ha formalmente chiesto la convocazione del Tavolo delle semplificazioni scuola. Questo strumento di concertazione rappresenterebbe il luogo deputato per affrontare e risolvere, in modo condiviso e tempestivo, le criticità sollevate dalle nuove indicazioni MIM viaggi scolastici.

Il tavolo dovrebbe includere rappresentanti del Ministero, dei sindacati, delle segreterie e dei dirigenti scolastici, mettendo al centro delle discussioni non solo la gestione burocratica dei CIG scuole affidamenti ma anche il nodo più ampio delle difficoltà operative nella programmazione delle attività.

L’obiettivo, sottolinea il sindacato, non è solo ottenere una deroga temporanea, ma arrivare a un nuovo quadro normativo che sia realmente sostenibile. Solo un approccio condiviso e orientato alle reali esigenze delle scuole potrà garantire che le attività scolastiche sospese viaggi tornino ad essere una risorsa per tutti.

Le possibili conseguenze sulla mobilità studentesca

La questione dei viaggi di istruzione 2025 non tocca solo l’aspetto amministrativo, ma interessa direttamente la formazione degli studenti. La mobilità studentesca scuola è infatti uno degli aspetti cruciali per la crescita, l'integrazione e la socializzazione degli alunni.

Se i problemi organizzativi dovessero portare a una sospensione o a una forte riduzione dei viaggi di istruzione, gli effetti potrebbero essere gravi. Si rischierebbe di limitare le opportunità di apprendimento esperienziale, di scambio internazionale, di confronto diretto con realtà storiche, culturali e sociali che solo le uscite didattiche possono assicurare.

Nell’anno scolastico 2025-2026, con le nuove regole MIM, si rischia di vedere un netto calo nelle iniziative di mobilità studentesca, con possibili ripercussioni anche sull’inclusione e l’orientamento degli studenti, specialmente delle fasce più deboli.

Le ricadute sulle attività scolastiche tra criticità e incertezze

Le criticità viaggi istruzione 2025 si inseriscono in un contesto più ampio di difficoltà organizzative vissute dalle istituzioni scolastiche italiane. Le procedure per l’acquisizione dei CIG, la gestione degli affidamenti, la necessità di ottemperare a norme stringenti spesso non tengono conto della specificità e della rapidità che richiederebbe la pianificazione dell’offerta extracurricolare.

A questo si aggiunge la carenza cronica di personale amministrativo, i limiti negli strumenti informatici e l’incertezza normativa che da anni caratterizza il settore scolastico. Il rischio è che molti dirigenti preferiscano non esporsi a possibili errori o contestazioni, con una scelta prudenziale di rinunciare all’organizzazione dei viaggi di istruzione.

E’ quindi facile prevedere una riduzione dell’offerta didattica complementare, una perdita di fiducia nelle istituzioni e un peggioramento del clima scolastico, soprattutto nei rapporti tra amministrazione, personale, famiglie e studenti.

Il dibattito nazionale e le richieste dei sindacati

La polemica tra Ministero istruzione viaggi scuole e sindacati, come la FLC CGIL, si inserisce in un confronto più ampio sulla governance delle risorse scolastiche e sull’autonomia decisionale delle scuole. Le organizzazioni sindacali chiedono da tempo una maggiore attenzione ai problemi quotidiani dei lavoratori e una sburocratizzazione delle procedure.

Il Ministero, da parte sua, rivendica la necessità di sistemi di controllo efficaci e trasparenti. Tuttavia, come sottolineato dallo stesso sindacato, le regole troppo rigide sui CIG scuole affidamenti rischiano di essere un boomerang, producendo l’effetto contrario e rallentando in modo drammatico la macchina organizzativa.

Dal confronto tra le parti emergono numerose proposte, tra cui:

  • Semplificazione e digitalizzazione dei processi amministrativi
  • Maggiori investimenti in formazione del personale
  • Incremento dell’organico nelle segreterie
  • Ripristino o adattamento della deroga sui CIG per le scuole
  • Coinvolgimento di tutte le componenti del sistema scolastico nelle decisioni

La soluzione del problema, ad oggi, appare dunque subordinata a una ridefinizione delle regole in modo condiviso e partecipato.

Prospettive future: cosa aspettarsi dal 2026 in poi

Secondo quanto sottolineato dalla FLC CGIL, le attuali soluzioni ministeriali non appaiono in grado di garantire un accesso fluido alla programmazione delle attività prima del 2026. Il rischio concreto è che il biennio 2025-2026 rappresenti una fase di transizione carica di disagi, in cui le scuole dovranno sottostare a procedure complesse senza benefici immediati in termini di qualità e quantità delle proposte formative.

Per scongiurare il blocco delle attività e promuovere la mobilità studentesca scuola, sarà fondamentale mettere mano a un nuovo sistema di regole, supportato da investimenti adeguati nell’organizzazione amministrativa e nella formazione dei lavoratori. Un approccio graduale, supportato da tavoli tecnici e decisioni condivise, potrebbe permettere di recuperare, almeno in parte, le attività scolastiche sospese viaggi.

Considerazioni conclusive e sintesi dei rischi e delle opportunità

Il caso delle criticità viaggi istruzione 2025 rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema sotto pressione, in cui il rapporto tra esigenze formative, regole amministrative e risorse scarse appare sempre più difficile da gestire.

Fermare o ridurre la mobilità studentesca rischia di svantaggiare intere generazioni di studenti, privandoli di esperienze fondamentali. Al tempo stesso, ignorare la necessità di controlli trasparenti e rigorosi potrebbe portare a derive poco chiare nella gestione delle risorse pubbliche.

La strada indicata dalla FLC CGIL e condivisa da molte componenti del mondo scolastico passa dunque per la convocazione urgente del Tavolo delle semplificazioni, la ricerca di soluzioni agili e sostenibili che non sacrifichino né l’integrità amministrativa né il bisogno educativo degli studenti.

La partita sui viaggi di istruzione 2025 e sulla mobilità studentesca scuola è dunque ancora tutta da giocare. Saranno determinanti, nei prossimi mesi, la capacità delle istituzioni di ascoltare, mediare e innovare, per non condannare le attività scolastiche sospese viaggi a una lunga, dannosa pausa.

Sintesi finale: le nuove indicazioni MIM mettono a rischio la mobilità studentesca e la qualità dell’offerta formativa extracurricolare delle scuole italiane, sollevando numerosi interrogativi sul futuro della programmazione dei viaggi di istruzione e sottolineando l’urgenza di riforme condivise e sostenibili. Il prossimo Tavolo delle semplificazioni rappresenterà un passaggio decisivo per il futuro delle attività scolastiche, che non possono essere sacrificate sull’altare della burocrazia.

Pubblicato il: 13 ottobre 2025 alle ore 17:08

Redazione EduNews24

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