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Bitcoin rompe record: vola a 118.000 dollari, stime a 140.000
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Bitcoin rompe record: vola a 118.000 dollari, stime a 140.000

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Afflussi negli ETF e regolamentazione spingono la criptovaluta ai massimi assoluti. Ecco cosa aspettarsi dal mercato entro fine 2025.

Bitcoin rompe record: vola a 118.000 dollari, stime a 140.000

Indice

  • Il nuovo massimo: Bitcoin a 118.000 dollari
  • Le cause della crescita: ETF e afflussi istituzionali
  • La regolamentazione sempre più favorevole
  • Il fenomeno delle liquidazioni: cosa significa per i trader
  • Analisi delle prospettive: Bitcoin verso i 140.000 dollari?
  • Il ruolo degli ETF nel rally del prezzo
  • Liquidazioni future e dinamiche di mercato
  • Rischi, criticità e scenari futuri
  • Sintesi finale e outlook sul prezzo del Bitcoin

Il nuovo massimo: Bitcoin a 118.000 dollari

La giornata dell’11 luglio 2025 entrerà di diritto nella storia delle criptovalute: Bitcoin ha toccato un nuovo massimo storico raggiungendo quota 118.000 dollari. Si tratta del livello più alto mai registrato dalla regina delle criptovalute, che continua nel suo percorso rialzista dirompente che la vede protagonista dei mercati dal 2023. L’incremento del prezzo, secondo analisti e dati di mercato, è stato accompagnato da un volume eccezionale di scambi e da un interesse mai così pronunciato degli investitori istituzionali, favoriti anche da un quadro regolatorio sempre più accomodante in numerose giurisdizioni occidentali.

La corsa di Bitcoin rappresenta non solo un primato in termini di mercato azionario ma rientra a pieno titolo nel discorso più ampio sull’adozione istituzionale del bitcoin e sulle rinnovate aspettative di crescita per l’intero mercato delle criptovalute nel 2025.

Le cause della crescita: ETF e afflussi istituzionali

A sostenere con forza la crescita di Bitcoin negli ultimi mesi sono stati principalmente i massicci afflussi nei nuovi ETF su bitcoin, soprattutto a seguito della loro approvazione negli Stati Uniti e in altre piazze finanziarie influenti. Secondo i dati aggregati, il volume di acquisti istituzionali tramite ETF tocchi livelli da record, superando di gran lunga le aspettative anche degli addetti ai lavori più ottimisti.

Questa spinta deriva dal fatto che questi strumenti finanziari consentono a fondi pensione, banche, SGR e altri grandi investitori di esporsi a bitcoin in maniera regolamentata e sicura, senza la necessità di detenere direttamente criptovaluta. Questo passaggio epocale sta dando nuova linfa alle quotazioni, portando Bitcoin ad affermarsi sempre di più come asset alternativo e come strumento di diversificazione del portafoglio tra i grandi operatori finanziari.

L’adozione istituzionale risulta ormai visibile anche dai dati di mercato: i grandi acquisti sono chiaramente associabili alle strategie di lunga durata da parte di fondi e investitori che puntano a mantenere esposizione per anni. Questi movimenti contribuiscono a ridurre la volatilità di fondo e a creare dei pavimenti di prezzo sempre più solidi.

La regolamentazione sempre più favorevole

Rispetto a pochi anni fa, quando il settore delle criptovalute era percepito soprattutto come un far west, oggi in molte aree del mondo le autorità stanno adottando un approccio più favorevole e collaborativo. In particolare, sia l’Unione Europea con il regolamento MiCA, sia gli Stati Uniti con i primi framework di controllo sul trading e le autorizzazioni agli ETF, stanno dando forte impulso alla maturazione dell’ecosistema-bitcoin.

Questa evoluzione normativa sta abbassando il rischio percepito da molti operatori tradizionali e facilitando l’ingresso di nuovi player istituzionali, un tempo frenati dalle incertezze regolatorie. Bitcoin, grazie a una regolamentazione più chiara e trasparente, gode oggi di una legittimazione senza precedenti in ambito finanziario, elemento che contribuisce in maniera decisiva a rafforzare il trend positivo.

Non meno importante, l’approccio regolatorio accomodante riduce notevolmente la probabilità di azioni di repressione improvvise, che pure in passato avevano provocato crolli imprevedibili sul prezzo del bitcoin.

Il fenomeno delle liquidazioni: cosa significa per i trader

Il rally verso i 118.000 dollari ha avuto effetti dirompenti anche sui mercati derivati. In una sola giornata, sono state liquidate posizioni per oltre 1,13 miliardi di dollari, coinvolgendo ben 237.000 trader. Un dato impressionante, che evidenzia la portata di questa corsa rialzista.

Secondo il dettaglio delle piattaforme di trading, il 90% delle liquidazioni ha colpito posizioni short, ossia coloro che avevano scommesso su un calo del prezzo. Questa dinamica ha generato un effetto a catena, noto come short squeeze, contribuendo ad accelerare ulteriormente la spinta al rialzo del bitcoin. In particolare, ben 590 milioni di dollari di liquidazioni hanno riguardato i soli future su bitcoin, sintomo della speculazione intensa che si nasconde dietro i movimenti bruschi del prezzo.

I trader con leva elevata sono i più esposti in queste fasi: quando il prezzo si muove rapidamente in direzione opposta a quella prevista, le piattaforme chiudono d’autorità le posizioni in perdita per tutelare la stabilità complessiva del mercato. Questo fenomeno contribuisce alla fama di estrema volatilità che caratterizza le criptovalute, ma è anche la cartina di tornasole della grande partecipazione degli operatori retail e professionali sulle piattaforme di trading avanzate.

Analisi delle prospettive: Bitcoin verso i 140.000 dollari?

La domanda che molti si pongono ora è: la corsa di bitcoin è destinata a fermarsi o proseguirà verso nuovi record? Gli analisti più accreditati sono ormai concordi nell’affermare che la soglia psicologica dei 120.000 dollari potrebbe essere superata già nel prossimo trimestre, e che non sia affatto utopistico attendersi un prezzo di 140.000 dollari entro la fine del 2025.

Queste previsioni si basano su diversi elementi:

  • L’afflusso costante di capitali istituzionali tramite ETF.
  • Il progressivo esaurirsi delle "vendite forzate" dovute a prese di profitto e liquidazioni short.
  • La scarsità strutturale del bitcoin, il cui limite di 21 milioni di monete sembra orientare il mercato verso un rapporto domanda/offerta sempre più favorevole ai rialzisti.
  • Una adozione crescente da parte di piccole imprese e risparmiatori, che vedono in bitcoin una risposta efficace all’inflazione e al rischio geopolitico.

Naturalmente, è doveroso sottolineare che le criptovalute restano un terreno ad alta volatilità e che improvvisi cambi di scenario (ad esempio nuovi interventi normativi, crisi macroeconomiche o aggiornamenti tecnologici) possono alterare la traiettoria prevista anche in tempi brevi.

Il ruolo degli ETF nel rally del prezzo

Come già sottolineato, uno degli elementi cardine della recente ascesa è l’introduzione e il successo degli ETF bitcoin nei principali mercati finanziari del mondo. La possibilità di investire in bitcoin tramite uno strumento quotato come un ETF ha rivoluzionato il settore, offrendo un veicolo sicuro, trasparente e conforme alle regole delle borse regolamentate.

Il dato fondamentale sta negli afflussi record: ogni settimana entrano nei fondi ETF su bitcoin capitali milionari, provenienti sia dagli investitori individuali sia dalle grandi istituzioni. Questo trend ha reso il prezzo più resiliente agli shock esterni e ha avviato un ciclo di domanda progressivamente crescente.

Gli ETF hanno inoltre eliminato molte barriere tecniche e amministrative che fino a poco tempo fa tenevano lontani i grandi operatori, costretti a confrontarsi con le complessità della custodia, delle chiavi private e della sicurezza informatica.

Liquidazioni future e dinamiche di mercato

La vicenda delle liquidazioni dei future riveste una duplice valenza. Da un lato, allevia il mercato dalla pressione di posizioni speculative al ribasso, spesso considerate dannose ai fini della stabilità lungo termine. Dall’altro, crea occasioni di volatilità estrema che possono rappresentare rischi elevatissimi soprattutto per gli operatori meno esperti.

I future, strumenti derivati che consentono di scommettere sia sul rialzo sia sul ribasso del bitcoin con effetto leva, restano una delle principali fonti di rischio e opportunità nel settore delle cripto. Quando si verifica un movimento particolarmente forte, come avvenuto in questi giorni, i "liquidati" sono spesso piccoli trader retail che non hanno applicato strategie di gestione del rischio adeguate. Tuttavia, anche i grandi operatori non sono immuni e le perdite possono essere ingenti.

L’enorme volume di liquidazioni, più di 1,13 miliardi di dollari, rappresenta allo stesso tempo un segnale sulla direzione del mercato e una conferma della sua efficienza: i trader con visioni sbagliate vengono "espulsi" dal mercato, lasciando spazio agli investitori più pazienti e preparati.

Rischi, criticità e scenari futuri

Nonostante il clima di euforia, non devono essere sottovalutati alcuni rischi latenti del mercato delle criptovalute nel 2025. Il principale rimane quello legato alla volatilità, che può far crollare o impennare i prezzi in poche ore. L’interconnessione ormai molto stretta con i mercati regolamentati e la presenza massiccia di derivati espongono il mercato anche a potenziali crisi di liquidità, soprattutto in condizioni di stress globale.

Anche l’ambito normativo potrebbe riservare sorprese: sebbene oggi la tendenza generale sia favorevole, bastano poche decisioni sfavorevoli da parte delle autorità statunitensi o europee per innescare ondate di vendite. Inoltre, il rischio tecnologico, tra attacchi hacker e nuovi sviluppi blockchain, va sempre considerato, così come il rischio reputazionale collegato a scandali o crash improvvisi di exchange o progetti paralleli.

Infine, la crescente professionalizzazione del mercato comporta il rischio di una certa finanziarizzazione eccessiva, con strumenti sempre più complessi e sofisticati che potrebbero allontanare, almeno in parte, l’utente retail.

Sintesi finale e outlook sul prezzo del Bitcoin

In definitiva, la corsa di bitcoin verso quota 118.000 dollari segna un nuovo punto di svolta nella storia delle criptovalute e pone le basi per una potenziale spinta fino a 140.000 dollari entro la fine dell’anno. Gli afflussi record negli ETF, l’adozione istituzionale ormai consolidata e un quadro normativo sempre meno incerto contribuiscono a rafforzare una tendenza che appare solida e difficilmente reversibile nel breve periodo.

Resta essenziale ricordare, per chi si avvicina oggi al mercato delle criptovalute, l’importanza di una corretta diversificazione degli investimenti e di una gestione rigorosa del rischio. Gli eventi degli ultimi giorni, con milioni di dollari di liquidazioni in poche ore, dimostrano che il bitcoin resta un asset volatile, capace di regalare grandi soddisfazioni ma anche rischi elevatissimi per chi opera senza la dovuta preparazione.

Le previsioni per il 2025 restano comunque ottimiste: la soglia simbolica dei 140.000 dollari appare oggi non più come un miraggio, ma come un obiettivo razionalmente raggiungibile alla luce dei dati attuali. Bitcoin, ancora una volta, si conferma il protagonista indiscusso di una stagione straordinaria per il mercato delle criptovalute.

Pubblicato il: 11 luglio 2025 alle ore 09:18

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