Loading...
Supplenze su spezzoni: procedure e compensi 2025/26

Supplenze su spezzoni: procedure e compensi 2025/26

Disponibile in formato audio

Tutta la procedura per le supplenze inferiori a 6 ore: linee guida MIM, ruoli dei dirigenti e dettagli sulla retribuzione.

Supplenze su spezzoni: procedure e compensi 2025/26

Indice

  • Introduzione e contesto normativo
  • La nota annuale del MIM per l’a.s. 2025/26
  • Gli spezzoni pari o inferiori a sei ore nella scuola italiana
  • Procedura di assegnazione: dalla liberatoria USP alla nomina
  • Le domande: tempi, modalità e requisiti per accedere
  • Il ruolo dei dirigenti scolastici nell’assegnazione delle supplenze brevi
  • Retribuzione delle supplenze su spezzoni: cosa prevede il contratto
  • Differenze con le supplenze su cattedra intera
  • Aspetti giuridici e contrattuali delle supplenze brevi
  • Criticità, dubbi e prospettive future
  • Sintesi finale e raccomandazioni

Introduzione e contesto normativo

Nel panorama complesso del reclutamento scolastico, le supplenze su spezzoni pari o inferiori a sei ore rappresentano una delle casistiche più frequenti, ma meno conosciute tra i docenti e i candidati alle supplenze scuola 2025. Ogni anno il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) emana una nota annuale sulle supplenze, imprescindibile punto di riferimento per i dirigenti scolastici e per coloro che ambiscono a ricoprire incarichi temporanei.

Per l’a.s. 2025/26, la disciplina della procedura di attribuzione di questi incarichi si arricchisce di ulteriori dettagli, con particolare attenzione agli spezzoni orari, ossia quelle porzioni di insegnamento residuali che non concorrono a costituire cattedra o orario completo. In questo articolo approfondiremo la procedura di attribuzione, il ruolo dei dirigenti scolastici, la retribuzione delle supplenze su spezzoni, nonché tutti i passaggi chiave per presentare domanda e ottenere un incarico di questa tipologia.

La nota annuale del MIM per l’a.s. 2025/26

Il 7 luglio 2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la consueta nota annuale sulle supplenze, un documento che ogni estate orienta l’attività degli uffici scolastici territoriali (USP), delle segreterie e dei docenti precari. Nella nota 2025 il focus si concentra, tra i vari aspetti, anche sulle supplenze inferiori a sei ore e sulle nuove tempistiche fissate per presentare domanda, che quest’anno vanno dal 17 al 30 luglio 2025.

La nota MIM ribadisce che le supplenze residue formate da uno o più spezzoni, quando queste non concorrono a formare una cattedra intera, vengono attribuite a parte rispetto all’assegnazione dei posti interi. Emerge inoltre la necessità di una liberatoria da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale (USP), senza la quale il dirigente scolastico non può procedere autonomamente all’assegnazione degli incarichi.

Gli spezzoni pari o inferiori a sei ore nella scuola italiana

Prima di entrare nel merito delle procedure, occorre una premessa tecnica: cosa sono gli spezzoni?

Gli spezzoni, nel lessico scolastico, indicano quelle frazioni orarie inferiori a una cattedra piena (che per la scuola secondaria di primo e secondo grado è di 18 ore settimanali). Nella scuola primaria la cattedra si configura usualmente in 22 o 24 ore. Gli spezzoni scaturiscono spesso da sdoppiamenti, esigenze di potenziamento, sostituzioni parziali e possono risultare sia per le materie curricolari sia per le attività di sostegno.

La normativa disciplina in modo specifico l’assegnazione degli spezzoni pari o inferiori a sei ore, proprio per evitare che questi incarichi restino vacanti e compromettano la continuità didattica. Le supplenze scuola 2025 per queste tipologie, pur assicurando una retribuzione proporzionata (ne parleremo dettagliatamente in seguito), sono spesso il primo passo per i giovani insegnanti e per chi vuole accumulare punteggio nelle graduatorie.

Procedura di assegnazione: dalla liberatoria USP alla nomina

La procedura per l’assegnazione delle supplenze su spezzoni segue una logica ben definita, aggiornata ogni anno tramite la nota annuale supplenze MIM.

Inizialmente, una volta ultimate le operazioni di attribuzione delle cattedre intere o degli spezzoni pari a cattedra, i posti rimasti scoperti vengono segnalati dall’istituto all’USP competente. Quest’ultimo verifica la possibilità di assegnarli tramite le graduatorie di istituto o eventualmente tramite ulteriori chiamate da graduatorie provinciali.

Solo dopo aver ottenuto la liberatoria USP supplenze (un’autorizzazione ufficiale che attesta l’impossibilità di copertura tramite le ordinarie graduatorie), il dirigente scolastico può procedere autonomamente a individuare i supplenti cui affidare l’incarico. Questa procedura è pensata per garantire la massima trasparenza e il rispetto dei criteri meritocratici.

Spetta quindi al dirigente consultare le graduatorie d’istituto aggiornate, valutare eventuali disponibilità residue e procedere alla nomina secondo ordine di punteggio e titoli.

Le domande: tempi, modalità e requisiti per accedere

Uno degli aspetti centrali per chi desidera ottenere una supplenza scuola su spezzoni inferiori a sei ore riguarda la presentazione della domanda. Come confermato dalla nota MIM, le domande per l’assegnazione degli incarichi andranno presentate dal 17 al 30 luglio 2025 sulla piattaforma telematica istituzionale.

I candidati dovranno autenticarsi tramite SPID o CIE nell’apposita sezione del portale ministeriale, allegando i titoli di accesso e dichiarando la disponibilità ad accettare incarichi su spezzoni orari specificando l’istituto di interesse.

Risulta fondamentale compilare la domanda con attenzione, segnalando eventuali situazioni di preferenza sulle tipologie di supplenza o sulle sedi. Va ricordato che l’assegnazione delle supplenze docenti 2025 segue comunque criteri oggettivi di punteggio sulla base delle graduatorie in vigore (GPS o graduatorie d’istituto).

Non è esclusa la possibilità per i candidati già in servizio parziale di cumulare più spezzoni, purché ciò non comporti il superamento dell’orario massimo consentito dalla normativa vigente.

Il ruolo dei dirigenti scolastici nell’assegnazione delle supplenze brevi

Il dirigente scolastico assume un ruolo centrale nell’attribuzione delle supplenze inferiori a sei ore. Dopo aver ottenuto la liberatoria dall’USP, al preside spetta la verifica delle risorse residue e la selezione del supplente secondo il consueto criterio del punteggio in graduatoria.

Nel caso di più candidati aventi diritto, il dirigente riferisce la nomina in ordine decrescente di punteggio totale (titoli di servizio, titoli culturali e preferenze). L’assegnazione avviene in modo trasparente e pubblicizzato sul sito dell’istituto.

Gli incarichi su spezzone non concorrono a costituire cattedra, quindi il docente viene chiamato esclusivamente per le ore indicate, senza diritto al completamento d’orario automatico. Tuttavia, il supplente potrà, in caso di subentro di ulteriori spezzoni nello stesso plesso, essere riconvocato secondo gli stessi criteri.

Retribuzione delle supplenze su spezzoni: cosa prevede il contratto

Uno dei più frequenti quesiti riguarda la retribuzione supplenze scuola per incarichi inferiori a sei ore. La normativa vigente stabilisce che il compenso spettante sia proporzionato alle ore effettivamente svolte, secondo il CCNL comparto Scuola.

Per esempio, un incarico di 6 ore settimanali (pari a un terzo di cattedra nella scuola superiore) prevede una retribuzione mensile commisurata al trattamento economico spettante ai docenti di pari fascia, ma rapportata alle ore di servizio.

Oltre allo stipendio base, spettano anche la quota parte dei compensi accessori (indennità di vacanza contrattuale, ratei di tredicesima e trattamento accessorio limitatamente al periodo di supplenza).

Per chiarezza, il pagamento avviene mensilmente e dalla data effettiva di presa di servizio fino al termine previsto dal contratto o all’eventuale rientro del titolare. In caso di supplenze brevi, il contratto si configura a tempo determinato e non sempre offre la copertura piena delle ferie o degli oneri accessori previsti per un incarico a cattedra intera.

Differenze con le supplenze su cattedra intera

A differenza delle supplenze su cattedra intera, le supplenze su spezzoni inferiori a 6 ore scuola presentano alcune differenze sostanziali. Una delle principali riguarda la possibilità di cumulare più spezzoni all’interno dello stesso istituto, a patto che non si superi l’orario massimo consentito.

Inoltre, la supplenza breve in oggetto non garantisce gli stessi benefici contrattuali di un incarico su cattedra intera: ferie, permessi retribuiti e progressione stipendiale sono parametrati sulla base dell’orario svolto. Non sono previsti, generalmente, scatti automatici di anzianità o indennità di reggenza, salvo diversa disposizione nel CCNL scuola in vigore.

Altra differenza di rilievo riguarda il punteggio maturato: ogni anno di servizio viene valutato in proporzione alle ore prestate (secondo le tabelle delle GPS, ad esempio un servizio inferiore a 180 giorni comporta un punteggio proporzionale). Questi dettagli risultano fondamentali per chi mira alla valorizzazione del servizio ai fini delle graduatorie future.

Aspetti giuridici e contrattuali delle supplenze brevi

Da un punto di vista giuridico, la procedura supplenze MIUR 2025 distingue fra le supplenze temporanee e gli incarichi annuali o fino all’avente diritto. Le supplenze su spezzoni inferiori a sei ore rientrano normalmente nelle prime: sono dunque temporanee, prive di garanzia di continuità e possono essere soggette a cessazione anticipata in caso di rientro del titolare.

Il contratto è stipulato in forma scritta, previo passaggio obbligatorio dalla piattaforma ministeriale e dietro convalida dell’USP. La stipula richiede, oltre ai requisiti generali per l’accesso all’insegnamento, il possesso dei titoli specifici per la disciplina o la tipologia di posto. Va inoltre sottolineato che il docente incaricato per uno spezzone di supplenza è tenuto al rispetto degli stessi obblighi di presenza, sorveglianza e partecipazione collegiale previsti per i colleghi con orario pieno, sia pur in misura proporzionata.

Criticità, dubbi e prospettive future

Benché la formula degli spezzoni garantisca l’assegnazione di tutte le ore residue e assicuri continuità didattica, permangono alcune criticità ancora oggi oggetto di confronto tra sindacati, ministero e associazioni di docenti precari. Si evidenzia, ad esempio, la difficoltà a conciliare più spezzoni in scuole diverse, il rischio di retribuzioni poco dignitose per incarichi molto parziali e la frammentazione del servizio prestato nell’ottica della maturazione del punteggio.

Allo stesso modo, la procedura di liberatoria USP supplenze può comportare ritardi nelle assegnazioni e lasciare scoperti servizi anche per settimane. È auspicabile un rafforzamento della piattaforma informatica e un maggior coordinamento tra uffici provinciali per evitare ritardi nell’inizio delle lezioni. Alcune sigle sindacali sottolineano inoltre la necessità di riconoscere uno statuto speciale al personale chiamato solo per poche ore, sia in termini economici sia di accesso facilitato ad ulteriori incarichi durante l’anno.

Sintesi finale e raccomandazioni

In sintesi, la nota annuale del MIM sulle supplenze docenti 2025 e, nello specifico, sugli spezzoni inferiori a sei ore scuola delinea una procedura articolata ma indispensabile per evitare vacanze d’organico nelle scuole. I dirigenti scolastici giocano un ruolo chiave nell’assegnazione degli incarichi, previo passaggio della liberatoria USP, e si prendono cura di selezionare il miglior candidato possibile secondo i criteri oggettivi delle graduatorie.

Per i candidati interessati alle domande supplenze 2025, è fondamentale rispettare le tempistiche e compilare scrupolosamente ogni parte della richiesta online. Non meno importante, conoscere a fondo le condizioni retributive — sempre proporzionali alle ore effettivamente svolte — e i diritti/doveri connessi al proprio numero di ore.

Nonostante alcune criticità ancora in discussione, il sistema delle supplenze su spezzone garantisce una copertura quasi totale dei bisogni delle scuole, offrendo al contempo ai giovani docenti un’opportunità concreta di accesso al mondo della scuola e di progressione in graduatoria. Si raccomanda pertanto a tutti gli aspiranti supplenti di monitorare l’area riservata del MIM e mantenersi aggiornati sulle future evoluzioni normative, al fine di non perdere nessuna occasione utile per l’anno scolastico venturo.

Pubblicato il: 11 luglio 2025 alle ore 16:25

Articoli Correlati