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Diplomazia dal basso: il nuovo piano di pace Ucraina in otto punti
Cultura

Diplomazia dal basso: il nuovo piano di pace Ucraina in otto punti

Disponibile in formato audio

Un piano di pace in otto punti lanciato da Damiano Migliorini propone cessate il fuoco, autonomia dei territori contesi e referendum, coinvolgendo la società civile.

Diplomazia dal basso: il nuovo _piano di pace Ucraina_ in otto punti

Una proposta di grassroots diplomacy coordinata dal filosofo Damiano Migliorini mira a sbloccare i negoziati di pace nel conflitto Russia-Ucraina

PADOVA, 11 luglio 2025 – Nell’era delle campagne virali per la pace e dell’“opinione pubblica connessa”, un gruppo di intellettuali e cittadini italiani lancia un articolato piano di pace Ucraina. L’iniziativa, ideata dal filosofo e teologo padovano Damiano Migliorini e diffusa online tramite social, e-mail e WhatsApp, si fonda sui principi della nonviolenza attiva e si propone di incidere in uno stallo diplomatico che dura ormai da oltre tre anni di conflitto Russia-Ucraina.

«È una forma di diplomazia dal basso – spiega Migliorini –: la società civile interviene dove la politica sembra priva di idee concrete».

Il documento – definito “proposta di pace in otto punti” – mira a ottenere un rapido cessate il fuoco Ucraina e a ridurre le perdite civili e militari, senza imporre soluzioni umilianti a nessuna delle parti. Di seguito gli otto capitoli chiave:

  1. Cessate il fuoco immediato lungo l’attuale linea del fronte, con restituzione di prigionieri, caduti e bambini deportati.
  2. Territori occupati Ucraina (Crimea, aree di Kherson, Zaporižžja, Donetsk e Luhansk) demilitarizzati e posti sotto amministrazione temporaneamente autonoma, sorvegliata da una BRICS peacekeeping mission (esclusa la Russia) con mandato ONU. Referendum sullo status entro 25-30 anni, inclusa la possibilità di referendum Crimea sul modello nordirlandese.
  3. Libere elezioni in Ucraina non appena sospesa la legge marziale, con monitoraggio internazionale.
  4. Centrale nucleare Zaporizhzhia affidata a un ente terzo che garantisca energia tanto a Kiev quanto ai nuovi territori autonomi.
  5. Adesione territoriale UE Ucraina: trattati di difesa integrati con i 27, in assenza di ingresso nella Nato ma con pieni meccanismi di “clausola di salvataggio”.
  6. Sviluppo di un esercito nazionale ucraino in cooperazione con i partner occidentali, in luogo di una membership atlantica.
  7. Neutralità armata modello finlandese (pre-2023) inserita in Costituzione sul modello dell’art. 11 italiano.
  8. Riconoscimento del russo come seconda lingua ufficiale, sul modello di altre realtà europee bilingui.

Il testo, reso pubblico sul sito PeaceAgreementUkraine.wordpress.com, non richiede alcuna raccolta firme né finanziamenti esterni: l’obiettivo è che ciascun utente lo condivida, trasformando il web in megafono di una pressione collettiva sui leader internazionali. «La pace non è uno slogan», recita il manifesto, ricordando che la futura ricostruzione post-bellica Ucraina dipenderà da compromessi credibili.

Mentre le trattative ufficiali languono e nuove sanzioni non sortiscono effetti decisivi, questa road-map «di buon senso» intende alimentare un dibattito concreto sui negoziati di pace. Resta da verificare se la spinta della società civile potrà davvero innescare un tavolo negoziale multilaterale; ma l’iniziativa italiana segna, comunque, un passo simbolico verso una possibile de-escalation del conflitto.

Pubblicato il: 11 luglio 2025 alle ore 14:32

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