Seconda prova d’inglese 2025: vero che era troppo facile?
Indice
- Introduzione: la prova di inglese alla Maturità 2025
- Il contesto: le materie di indirizzo e la seconda prova
- La prova di inglese: struttura, tracce e novità
- Analisi della traccia sul fast fashion
- Analisi della traccia su Hilary Mantel
- Le reazioni degli studenti e il dibattito sui social
- Il parere di Marenco: «Conta andare oltre le nozioni»
- Prova facile o prova ben strutturata? Gli elementi oggettivi di valutazione
- Livello linguistico e competenze richieste
- Spunti di riflessione per il futuro della Maturità
- Sintesi e conclusioni
Introduzione: la prova di inglese alla Maturità 2025
La seconda prova maturità inglese 2025 è stata certamente una delle più discusse della sessione d’esame attualmente in corso. Il 19 giugno, nei licei linguistici italiani, la materia di indirizzo era proprio la lingua inglese e il tema è deflagrato online, dove centinaia di studenti hanno condiviso le proprie impressioni e qualche perplessità. Diverse voci, soprattutto su TikTok e X (ex Twitter), hanno giudicato la prova di quest’anno «fin troppo facile», quasi da livelli elementari, sicuramente alla portata di tutti. Ma è davvero così?
In questo approfondimento analizzeremo con taglio oggettivo e giornalistico la struttura e i contenuti della prova, i commenti dei protagonisti (tra cui quello di Marenco sulla prova inglese maturità), le tracce proposte (come quella sul fast fashion e il brano di Hilary Mantel), il dibattito sul livello di difficoltà, e l’importanza strategica dell’andare «oltre le nozioni» per valutare veramente le competenze acquisite dagli studenti.
Il contesto: le materie di indirizzo e la seconda prova
La seconda prova degli Esami di Maturità assume un valore centrale: si tratta, infatti, della prova dedicata alla disciplina più caratterizzante per ogni indirizzo di studio. Per il liceo linguistico, nel 2025 la scelta del Ministero dell’Istruzione è ricaduta sull’inglese, una delle lingue fondamentali del percorso di studi e materia trasversale in moltissimi ambiti lavorativi e accademici.
Quest’anno, come da tradizione, la prova d’inglese liceo linguistico ha previsto tracce a livello ministeriale, uguali su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di valutare competenze linguistiche e capacità argomentative, nonché il pensiero critico e la padronanza della lingua. Questo contesto aumenta le aspettative di una prova significativa sia sul piano didattico che in termini di orientamento verso il mondo universitario e del lavoro, dove la padronanza dell’inglese è considerata ormai basilare.
La prova di inglese: struttura, tracce e novità
Secondo quanto emerso dalle fonti ufficiali e dalle prime ricostruzioni degli studenti, la seconda prova maturità inglese 2025 si è articolata in diverse tracce, con la possibilità per i candidati di scegliere tra un paio di sviluppi tematici.
Tra le tracce principali sono emerse:
- una richiesta di sviluppare un elaborato sul fenomeno del fast fashion;
- un lavoro concentrato su un brano di Hilary Mantel, importante autrice inglese contemporanea.
Entrambe le tracce sono state considerate stimolanti ma, secondo numerose testimonianze raccolte sui social, «non banali». Proprio su questo punto si è concentrato il parere di Marenco, che ha invitato a «guardare oltre la difficoltà della traccia e focalizzarsi su come viene sviluppata». Una riflessione che merita attenzione alla luce di cosa dovrebbe veramente misurare l’esame di Stato.
Analisi della traccia sul fast fashion
La prima traccia proposta verteva sulla scrittura di un saggio o elaborato in lingua inglese relativo al fenomeno ormai globale del fast fashion. Un tema caldo e trasversale, che coinvolge aspetti di cultura, economia, sostenibilità e cambiamento sociale.
Gli studenti hanno dovuto interpretare e commentare:
- la diffusione del fast fashion tra i giovani;
- l’impatto ambientale e sociale della "moda veloce";
- possibili soluzioni a livello individuale e collettivo;
- il ruolo dei social e delle nuove tecnologie nella diffusione di questo fenomeno.
La scelta di questo tema mostra una volontà di attualizzare il percorso di studi attraverso un argomento molto vicino alle nuove generazioni e ai loro consumi. Il lessico richiesto era moderno, accessibile ma comunque adeguato per esprimere riflessioni profonde e articolate. Anche in questo caso, la linea sottile tra accessibilità e superficialità della traccia è stata oggetto di dibattito.
Analisi della traccia su Hilary Mantel
La seconda opzione ha coinvolto i maturandi nella lettura e analisi di un estratto da un’opera di Hilary Mantel, scrittrice britannica vincitrice di numerosi premi letterari, nota per il suo stile raffinato e la capacità di intrecciare storia e introspezione psicologica.
La traccia chiedeva di:
- comprendere e riassumere il brano proposto;
- commentare stile, contenuti e intenzioni dell’autrice;
- collegare i temi affrontati dal brano a situazioni di attualità o esperienze personali degli studenti.
L’inclusione di un nome prestigioso come la Mantel può aver dato ai candidati lo spunto per elaborare argomentazioni di livello superiore. Tuttavia, alcune voci critiche hanno fatto notare che il brano presentato era «relativamente semplice», e non comportava particolare fatica di analisi testuale o interpretazione complessa.
Le reazioni degli studenti e il dibattito sui social
Le piattaforme social sono state subito invase da opinioni studenti prova inglese maturità. I commenti più condivisi si dividevano tra chi era sollevato dalla facilità della prova e chi, invece, si aspettava un livello più elevato e lamentava l’assenza di sfide progettuali.
Alcuni commenti rappresentativi:
- «Domande facilissime, sembrava un compito delle medie!»
- «Finalmente gli argomenti erano vicini a noi, ma magari si poteva osare di più.»
- «Forse da chi ha studiato inglese per cinque anni ci si aspettava una prova più selettiva.»
Non sono mancati, tuttavia, studenti che hanno riconosciuto il pregio di una prova «alla portata di tutti», capace di mettere in gioco la creatività individuale senza eccessive trappole formali.
La polemica centrale ruota quindi intorno a un punto: la difficoltà prova inglese liceo linguistico deve essere proporzionata al percorso di studi, o deve invece lasciar spazio all’autonomia espressiva e progettuale?
Il parere di Marenco: «Conta andare oltre le nozioni»
In risposta alle critiche, si sono levate voci di esperti. Tra queste, spicca quella di Marenco, che ha sottolineato come «non sia la traccia a testare il vero livello, ma il modo in cui lo studente riesce ad andare oltre le nozioni e presentare un elaborato personale, ricco e articolato».
Secondo Marenco, infatti, il valore di una prova d’esame di maturità lingua inglese non si misura esclusivamente attraverso la difficoltà del testo scelto o dalla complessità lessicale richiesta, ma dalla capacità di:
- argomentare un tema attuale con pensiero critico;
- rielaborare le conoscenze acquisite durante il quinquennio;
- mostrare autonomia stilistica e coerenza logica;
- saper collegare esperienze personali e cultura generale all’argomento.
Questa prospettiva è stata accolta con favore da numerosi docenti, che auspicano un passaggio del baricentro della valutazione: dal mero esercizio mnemonico al progetto ragionato e critico, quale vero banco di prova delle competenze richieste oggi al termine del ciclo scolastico.
Prova facile o prova ben strutturata? Gli elementi oggettivi di valutazione
Analizzare la natura della maturità 2025 prova inglese facile richiede uno sguardo oggettivo:
- Le tracce erano accessibili? Sì, ma richiedevano comunque organizzazione e capacità argomentativa.
- Era possibile ottenere il massimo anche con elaborati superficiali? Non necessariamente: la qualità resta legata ad accuratezza, originalità ed esposizione logica.
- Cosa hanno premiato le tracce? Un lessico corretto, registro adeguato, capacità di argomentare e apportare un contributo personale.
Un aspetto spesso trascurato nel dibattito è che una prova facile non sempre garantisce risultati eccellenti; al contrario, può mettere meglio in luce chi padroneggia davvero la lingua inglese, perché solo chi possiede buone competenze riesce a valorizzare un tema semplice con spunti originali e approfonditi.
Livello linguistico e competenze richieste
Per quanto riguarda il livello linguistico richiesto, è utile ricordare che le linee guida ministeriali prevedono, al termine del liceo linguistico, il raggiungimento di un livello compreso tra il B2 e il C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).
I docenti interpellati hanno in diversi casi confermato che la prova poteva essere svolta anche da candidati di livello intermedio, ma solo i migliori avrebbero potuto distinguersi per padronanza delle strutture lessicali e sintattiche, precisione argomentativa e ricchezza espressiva.
Le competenze valutate dalla commissione sono quindi:
- comprensione e produzione scritta ad un livello avanzato;
- capacità di analisi critica e lettura contestuale;
- coerenza nell’esposizione e padronanza del registro formale;
- coinvolgimento personale nell’argomentazione.
Spunti di riflessione per il futuro della Maturità
Il dibattito sulla seconda prova maturità inglese 2025 tocca temi di fondo nella didattica italiana:
- Conviene puntare su prove sempre più selettive o su tracce che favoriscano la personalizzazione dello studio?
- La pressione a «mettere in difficoltà» favorisce davvero una valutazione equa?
- In che modo la scelta degli argomenti (ad es. fast fashion) rispecchia le competenze richieste nel mondo globale?
Molti insegnanti, sulla scia del parere Marenco prova inglese maturità, auspicano che anche in futuro le prove possano essere strumento di crescita, invitando gli studenti a sviluppare spirito critico, creatività e autonomia di pensiero.
Sintesi e conclusioni
Il caso della prova di inglese maturità 2025 rappresenta uno specchio per l’intero sistema scolastico: accessibilità non significa necessariamente facilità, così come una prova apparentemente semplice può svelare la ricchezza di chi si è veramente preparato. I commenti raccolti testimoniano il desiderio di una scuola più moderna e “vicina al reale”, dove la maturità non sia solo un rito di passaggio, ma un’occasione per misurarsi sulle competenze chiave richieste dalla società contemporanea.
In definitiva, la prova d’inglese — tra analisi di fenomeni sociali e letteratura moderna — chiede sempre agli studenti qualcosa in più: la capacità di andare oltre le nozioni, proprio come suggerisce Marenco. Un principio che potrebbe guidare molte scelte future dei docenti, del Ministero e degli stessi maturandi.