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Conferma docenti di sostegno: novità e regole 2025/2026

Conferma docenti di sostegno: novità e regole 2025/2026

Disponibile in formato audio

Le nuove procedure del decreto 32/2025 per la continuità didattica e l’indicazione delle 150 sedi

Conferma docenti di sostegno: novità e regole 2025/2026

Indice dei contenuti

  • Introduzione: continuità didattica e nuove normative
  • Il decreto 32/2025: quadro normativo e finalità
  • Il ruolo delle famiglie nella conferma del docente di sostegno
  • La procedura: richiesta, esiti e verifica delle disponibilità
  • L’obbligatorietà dell’indicazione della sede nelle 150 scuole
  • Ufficio scolastico territoriale: compiti e responsabilità
  • Impatti sulle famiglie e sugli studenti
  • Le sfide per la continuità didattica e il nuovo anno scolastico
  • Criticità e possibili evoluzioni della normativa
  • Sintesi finale e prospettive future

Introduzione: continuità didattica e nuove normative

Nel contesto scolastico italiano, il tema della continuità didattica rappresenta uno degli aspetti più delicati e discussi, soprattutto riguardo agli studenti con disabilità. L’importanza di garantire che lo stesso docente di sostegno accompagni l’alunno lungo il percorso di studi emerge chiaramente dalle numerose sollecitazioni delle famiglie e dalle analisi dei più recenti studi pedagogici. Il decreto 32 del 26 febbraio 2025, entrato in vigore in vista dell’anno scolastico 2025/2026, punta proprio a trasformare questo principio in prassi concreta, regolamentando in modo dettagliato la procedura di conferma dei docenti di sostegno, elemento ritenuto cruciale per assicurare il diritto allo studio e alla formazione personalizzata.

Questa norma introduce alcune novità di rilievo, tra cui l’obbligatorietà da parte delle famiglie di indicare, all’interno della cosiddetta scelta delle 150 sedi, la scuola specifica presso la quale si desidera confermare il docente. Un passaggio formale che, sebbene possa sembrare solo burocratico, esercita profondi effetti sull’efficacia dell’azione educativa, sulla pianificazione interna delle scuole e sulla serenità delle famiglie coinvolte.

Il decreto 32/2025: quadro normativo e finalità

Il decreto 32/2025, noto come decreto scuola sostegno febbraio 2025, sancisce un nuovo assetto nella gestione delle richieste di continuità per i docenti di sostegno. L’obiettivo dichiarato dal Ministero dell’Istruzione è duplice: da una parte confermare la centralità della continuità come strumento di inclusione reale, dall’altra evitare disfunzioni e situazioni di incertezza che, nel recente passato, hanno generato difficoltà sia tra le famiglie sia tra gli stessi docenti impegnati nel sostegno.

In particolare, il decreto interviene chiarendo e semplificando il meccanismo della richiesta di conferma della cattedra da parte delle famiglie, indicando che quest’ultima deve essere inoltrata seguendo tempistiche e modalità uniformi a livello nazionale. La ratio è assicurare uno standard elevato su tutto il territorio, con procedure facilmente accessibili e trasparenti.

Il ruolo delle famiglie nella conferma del docente di sostegno

La nuova normativa attribuisce un ruolo centrale alle famiglie nel procedimento di conferma del docente di sostegno. Sono infatti proprio i genitori o gli esercenti la responsabilità genitoriale dell’alunno a dover presentare, entro i termini stabiliti, la specifica richiesta famiglie conferma docente sostegno.

Questa domanda, nella prospettiva della normativa sostegno studenti 2025, non è più soltanto un semplice allegato alla documentazione scolastica: diventa parte integrante della pianificazione educativa personalizzata. Tra le indicazioni obbligatorie, è richiesta l’esplicita preferenza della famiglia rispetto al docente che ha seguito lo studente nell’anno precedente. In tal modo, si cerca di valorizzare la relazione educativa costruita nel tempo e di evitare cambi improvvisi che potrebbero impattare negativamente sugli apprendimenti e sul benessere dell’alunno.

Il contesto delle famiglie può essere molto eterogeneo: vi sono genitori molto informati e proattivi, in grado di seguire passo dopo passo il percorso del figlio, ma anche nuclei in cui permangono difficoltà nel comprendere appieno il funzionamento della burocrazia scolastica. Per questo, il ruolo delle segreterie e degli insegnanti referenti è fondamentale nell’offrire supporto e informazione.

La procedura: richiesta, esiti e verifica delle disponibilità

Una volta che la famiglia presenta la richiesta, si avvia una sequenza di passaggi chiave che coinvolgono diversi attori. Il dirigente scolastico assume la funzione di collegamento, in quanto è tenuto a comunicare l’esito della domanda direttamente all’Ufficio scolastico territoriale, noto anche come UST, come previsto dalla procedura continuità docente di sostegno.

In questa fase, diventa determinante la verifica della disponibilità effettiva del posto che riguarda la continuità. Non sempre infatti è possibile garantire la conferma del docente richiesto, a causa di trasferimenti interni, variazioni nell’organico o sopravvenute modifiche alle esigenze della scuola. L’UST interviene a questo punto per un controllo puntuale, valutando se la richiesta possa essere soddisfatta e se sussistano le condizioni per mantenere lo stesso insegnante.

Nel dettaglio, la normativa impone tempi rigorosi per tutte queste fasi, obbligando le scuole a fornire riscontro in tempi utili alle famiglie e, parallelamente, impegnando l’Ufficio scolastico territoriale sostegno a fare altrettanto. Questo rafforza l’efficacia della procedura, ma comporta anche un’assunzione di responsabilità maggiore da parte di tutte le amministrazioni coinvolte.

L’obbligatorietà dell’indicazione della sede nelle 150 scuole

Uno dei punti cardine della nuova normativa è l’inserimento obbligatorio dell’indicazione della scuola sopra la cosiddetta “scelta delle 150 sedi”. Quest’ultimo è uno dei meccanismi più noti e diffusi per la selezione e la collocazione del personale docente, e ora assume una rilevanza inedita in relazione alla conferma degli insegnanti di sostegno.

La scelta delle 150 sedi, comunemente associata alla possibilità di preferire un certo numero di scuole dove poter insegnare, deve ora includere necessariamente la scuola nella quale si desidera mantenere la continuità con il docente di sostegno. Si tratta di un cambiamento procedurale apparentemente semplice, che però può avere impatti concreti sia sulle strategie delle famiglie che su quelle degli insegnanti.

Indicazione scuola 150 sedi sostegno diventa infatti una voce obbligatoria: in assenza della quale la domanda può essere dichiarata non ricevibile o non valida. Le famiglie devono quindi prestare grande attenzione nella compilazione, eventualmente facendosi affiancare da figure di supporto messe a disposizione dalle istituzioni scolastiche o dalle associazioni di settore. Questa parte della procedura mira a evitare errori di valutazione e a rendere il processo più fluido e lineare per tutte le parti coinvolte.

Ufficio scolastico territoriale: compiti e responsabilità

La centralità del ruolo dell’Ufficio scolastico territoriale emerge chiaramente nell’iter delineato dal decreto scuola sostegno febbraio 2025. L’UST è l’organo che riceve dal dirigente scolastico tutte le comunicazioni e le richieste legate alla continuità didattica. La sua funzione varia a seconda della disponibilità dei posti e delle esigenze degli istituti del territorio.

Nelle aree con maggiore richiesta, l’UST deve gestire situazioni particolarmente complesse, specie quando la disponibilità di docenti specializzati non è pienamente allineata alla domanda delle famiglie. Qui intervengono criteri di priorità definiti dalla normativa, come l’anzianità di servizio, la tipologia di disabilità, l’offerta formativa della scuola e il rispetto della continuità educativa già avviata.

Il come confermare docente sostegno passa spesso attraverso un lavoro di mediazione tra esigenze della scuola e diritti della famiglia, con l’Ufficio che deve saper bilanciare il tutto, talvolta anche fronteggiando ricorsi e segnalazioni ai livelli superiori dell’amministrazione scolastica.

Impatti sulle famiglie e sugli studenti

La conferma del docente di sostegno, se ben gestita, rappresenta per famiglie e studenti un’opportunità di stabilità e crescita, specie nel percorso degli alunni con difficoltà. L’aspetto più sentito riguarda la possibilità per lo studente di proseguire il lavoro di inclusione e personalizzazione dell’apprendimento, recuperando il tempo prezioso speso per instaurare un rapporto di fiducia reciproca.

Dal punto di vista delle famiglie, la procedura proposta dal nuovo decreto non è priva di insidie burocratiche: la necessità di essere puntuali nella presentazione della richiesta, di conoscere nel dettaglio il funzionamento della procedura continuità docente di sostegno, e soprattutto di prestare attenzione all’indicazione della scuola specifica rappresentano elementi di potenziale difficoltà, ma anche di tutela. Anche le associazioni di genitori stanno svolgendo un’azione intensa di informazione per garantire che nessuna famiglia sia lasciata sola di fronte a questa nuova sfida amministrativa.

Le sfide per la continuità didattica e il nuovo anno scolastico

Il nuovo anno scolastico porterà inevitabilmente nuove sfide. Assicurare che la normativa venga effettivamente applicata, evitando ritardi e incomprensioni, sarà cruciale per il successo della continuità docente di sostegno 2025/2026. Esistono rischi di rallentamenti, come la possibilità che il caro-docenti porti a rimescolamenti dell’organico, o che circostanze impreviste (ad esempio malattie prolungate o trasferimenti last minute) rendano difficile garantire la conferma richiesta dalle famiglie.

Tuttavia, grazie ad una procedura più strutturata e trasparente, si punta a minimizzare queste criticità e a raggiungere più facilmente l’obiettivo di una vera continuità didattica. Diversi dirigenti scolastici stanno già predisponendo incontri di orientamento e approfondimento per aggiornare famiglie e docenti sulle novità introdotte dalla normativa sostegno studenti 2025.

Criticità e possibili evoluzioni della normativa

Non mancano tuttavia le criticità. Alcuni sindacati e associazioni di categoria auspicano che la rigidità della procedura possa essere in futuro temperata da maggiore flessibilità, specie nei casi in cui emergano specifiche esigenze di mobilità interna degli insegnanti o mutamenti improvvisi nelle condizioni dello studente. Un’altra criticità rilevata riguarda il rischio che, in alcune zone del Paese dove c’è carenza di docenti specializzati, la procedura di conferma rimanga letta solo su carta.

Vi sono comunque margini di miglioramento, sia sul fronte della digitalizzazione delle procedure (che potranno essere rese sempre più accessibili e intuitive anche per le famiglie meno pratiche), sia nell’aumento della formazione dei referenti e dei supporti amministrativi ai genitori. Le istituzioni sono già al lavoro nella raccolta di feedback dal territorio, per una revisione continua della normativa sulla base delle esigenze reali espresse dai diversi attori.

Sintesi finale e prospettive future

In definitiva, la riformulazione della procedura di conferma dei docenti di sostegno, secondo le modalità stabilite dal decreto 32 del 26 febbraio 2025, appare come uno snodo chiave per l’effettiva realizzazione della continuità didattica nelle scuole italiane. Non si tratta solo di adempimenti burocratici, ma di un vero e proprio patto di corresponsabilità tra famiglie, scuole e amministrazione, finalizzato a offrire agli studenti con disabilità un percorso educativo stabile, personalizzato e inclusivo.

La grande sfida resta quella di conciliare regole uniformi, trasparenza e tutela dei diritti, ma anche flessibilità e attenzione al caso individuale. La conferma docenti di sostegno si conferma dunque terreno di confronto e di innovazione, e le prossime settimane saranno cruciali per valutarne impatti, criticità residue e possibili correttivi. Le famiglie e le scuole sono chiamate ad affrontare insieme questa fase di cambiamento, nella consapevolezza che dalla riuscita di questo processo dipenderà in larga parte la qualità della scuola inclusiva del prossimo futuro.

Un sistema finalmente orientato all’ascolto dei bisogni e alla valorizzazione dei punti di forza di ogni studente, dove regole chiare e processi accessibili rappresentano il primo passo per un diritto allo studio davvero universale ed esigibile.

Pubblicato il: 17 luglio 2025 alle ore 17:29

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