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Perplexity punta su Chrome per liberare Android dalla morsa di Google
Tecnologia

Perplexity punta su Chrome per liberare Android dalla morsa di Google

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Il dirigente Dmitry Shevelenko testimonia nel processo antitrust contro Google e propone l'acquisto di Chrome per garantire maggiore libertà agli utenti Android.

Nel contesto del processo antitrust che coinvolge Google, Dmitry Shevelenko, dirigente di Perplexity, ha recentemente testimoniato in tribunale presentando il suo punto di vista riguardo le dinamiche di mercato attuali e le sfide che gli utenti Android affrontano nel tentativo di impostare sistemi alternativi come assistenti predefiniti. In una mossa audace, Shevelenko ha anche manifestato interesse per l'acquisto di Chrome, il noto browser web di Google, sostenendo che questa acquisizione potrebbe favorire una maggiore libertà di scelta per gli utenti Android, attualmente bloccati in un ecosistema controllato dal gigante tecnologico.

Durante la sua testimonianza, Shevelenko ha messo in luce le difficoltà che gli utenti incontrano nel configurare Perplexity come assistente predefinito su dispositivi Android, un problema che illustra le limitazioni imposte da Google. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni riguardo a potenziali ritorsioni che le aziende possono affrontare da parte di Google se decidono di collaborare con Perplexity, un aspetto che implica un clima di paura tra i competitor del colosso di Mountain View.

Secondo Perplexity, la vera questione non è soltanto la possibilità di una scissione di Google, ma la necessità di aprire Android alla concorrenza. L'idea centrale è che gli utenti dovrebbero avere il diritto di scegliere quali strumenti e servizi utilizzare senza subire pressioni o limitazioni.

Il processo attualmente in corso rappresenta un punto di svolta non solo per Google ma per l'intera industria tecnologica, poiché potrebbe stabilire precisi precedenti riguardo all'interoperabilità e alla libertà di scelta nel panorama mobile. Se Perplexity dovesse riuscire a ottenere Chrome, questa mossa non solo potrebbe modificare le dinamiche competitive nel settore, ma potrebbe anche spingere Google a rivedere la propria politica nei confronti di altri sviluppatori di software e servizi.

In un'epoca in cui la concorrenza è fondamentale per promuovere l'innovazione e soddisfare le esigenze degli utenti, la testimonianza di Shevelenko sottolinea l'importanza di una maggiore apertura del mercato, specialmente in contesti dominati da attori di grandissima rilevanza come Google. Con il processo antitrust che si sviluppa e più aziende che si fanno avanti per esprimere le proprie preoccupazioni, il futuro di Android e della libertà di scelta degli utenti potrebbe essere in discussione.

Pubblicato il: 24 aprile 2025 alle ore 12:09

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