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Supplenze 2025/26: Ecco come funziona l’algoritmo

Supplenze 2025/26: Ecco come funziona l’algoritmo

Disponibile in formato audio

Analisi dettagliata del meccanismo di assegnazione supplenze da GaE e GPS

Supplenze 2025/26: Ecco come funziona l’algoritmo

Indice dei paragrafi

  • Introduzione
  • Cos’è l’algoritmo per le supplenze a scuola
  • La differenza tra GaE e GPS nelle supplenze
  • Il funzionamento pratico dell’algoritmo: preferenze e logiche
  • Assegnazione delle supplenze: esempi concreti
  • Ruolo delle cattedre interne ed esterne
  • Cosa succede se non ci sono disponibilità: il passaggio alle preferenze successive
  • Importanza delle preferenze e strategie di ottimizzazione
  • Limitazioni e possibili criticità dell’algoritmo
  • Impatto su candidati e scuola: riflessioni finali
  • Sintesi e consigli pratici

Introduzione

Nel contesto scolastico italiano, l’assegnazione delle supplenze rappresenta un momento cruciale per il funzionamento efficace delle istituzioni educative. Ogni anno migliaia di docenti attendono con trepidazione l’esito delle domande tramite le principali graduatorie: GaE (Graduatorie ad Esaurimento) e GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze). L’anno scolastico 2025/26 si caratterizza per la conferma e il consolidamento dell’algoritmo informatico che governa tale processo, un sistema sofisticato che ha suscitato dibattito e richieste di maggiore trasparenza negli ultimi anni. In questo articolo analizziamo nel dettaglio come funziona realmente l’algoritmo per le supplenze.

Cos’è l’algoritmo per le supplenze a scuola

Quando si parla di assegnazione delle supplenze nella scuola italiana, la prima domanda che sorge è: chi decide l’abbinamento tra candidato e posto disponibile? La risposta risiede in un algoritmo informatico, ossia una sequenza di istruzioni codificate che si occupano, in modo automatizzato, di scorrere le graduatorie e attribuire le supplenze. Lo scopo dell’algoritmo supplenze scuola è quello di garantire equità di trattamento, trasparenza nelle scelte ed efficienza nei tempi, eliminando – almeno nelle intenzioni – ogni margine di discrezionalità soggettiva che potrebbe generare disparità.

L’algoritmo considera diversi fattori: posizione in graduatoria (sia da GaE che da GPS), punteggi dei candidati, preferenze espresse (ovvero le sedi e la tipologia di posti scelti dagli aspiranti) e disponibilità effettiva dei posti. Si tratta quindi di un procedimento complesso, formato da passaggi articolati e regole ben precise.

La differenza tra GaE e GPS nelle supplenze

Prima di addentrarci nella logica algoritimica, occorre ribadire la distinzione tra le due principali graduatorie:

  • Le Graduatorie ad Esaurimento (GaE) raccolgono i docenti storici, iscritti a seguito di concorsi o inserimenti antecedenti, che aspirano alle supplenze annuali e alle immissioni in ruolo.
  • Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), invece, sono più recenti e sono aperte ai docenti con titoli idonei e spesso meno «anzianità» rispetto alle GaE.

L’algoritmo attinge prioritariamente dalle GaE per poi passare alle GPS in ordine di priorità stabilita dalla normativa vigente sulla assegnazione supplenze GaE e GPS. Questo meccanismo di passaggio gerarchico determina molti degli scenari che si verificano durante l’assegnazione.

Il funzionamento pratico dell’algoritmo: preferenze e logiche

L’algoritmo supplenze scuola analizza, innanzitutto, la lista di tutte le preferenze espresse da ciascun candidato in fase di presentazione domanda. Le preferenze GPS supplenze sono cruciali: ogni docente ordina province, comuni e scuole secondo una classifica personale, spesso frutto di strategie ragionate che tengono conto di distanza, specificità della scuola o possibilità di rimanere in una determinata area.

Come funziona algoritmicamente il processo? L’algoritmo scorre la graduatoria in ordine di punteggio e per ogni docente seleziona, tra tutte le sue preferenze, la prima sede disponibile con un posto vacante. Il sistema verifica prima la possibilità di attribuire una supplenza annuale scuola (sino al 31 agosto), in caso di indisponibilità, controlla i posti disponibili fino al 30 giugno. Solo se entrambe le soluzioni risultano non applicabili si procede alla seconda preferenza espressa dal candidato, continuando la scansione fino a esaurimento delle disponibilità o delle preferenze inserite.

Assegnazione delle supplenze: esempi concreti

Una domanda ricorrente tra i docenti in attesa è: come viene attribuito il posto se più persone vogliono la stessa scuola? Prendiamo ad esempio due candidati, uno più in alto in graduatoria con preferenza su una scuola specifica e uno immediatamente successivo con la stessa preferenza: l’algoritmo assegnerà il posto al candidato “più alto” in graduatoria. Se per lui non è disponibile una supplenza annuale, ma solo temporanea fino a giugno, gli verrà comunque attribuita priorità rispetto al collega.

Questo sistema si ripete iterativamente per ogni punto della graduatoria, garantendo la massima aderenza al criterio meritocratico. Tuttavia, la varietà di casistiche reali è enorme, e l’ordine delle preferenze gioca un ruolo determinante nell’ottimizzare graduatoria supplenze.

Ruolo delle cattedre interne ed esterne

Un passaggio fondamentale dell’algoritmo riguarda la distinzione tra cattedre interne ed esterne. Nel dettaglio, l’algoritmo ha il compito di verificare anzitutto la disponibilità di cattedre interne all’istituto scelto dal candidato; se nessun posto è disponibile, si passa alle cattedre esterne (ovvero quelle costituite da ore in più istituti vicini). Questa procedura permette di privilegiare, in primis, le soluzioni più stabili per il candidato e al contempo è funzionale all’organizzazione logistica delle scuole.

Rispetto alle edizioni precedenti, il 2025/26 non prevede significativi cambiamenti in questa parte dell’algoritmo, ma rimane comunque consigliato informarsi sulle possibilità offerte dalle varie sedi, specialmente per chi ha la possibilità di indicare molte strutture nella scelta delle preferenze.

Cosa succede se non ci sono disponibilità: il passaggio alle preferenze successive

Un altro punto spesso poco chiaro riguarda la cosiddetta “scansione” delle preferenze. Se l’algoritmo non trova alcun posto vacante come supplenza annuale (31 agosto) o temporanea (30 giugno) nella scuola indicata con la prima preferenza, passa alla seconda, terza e così via, seguendo pedissequamente l’ordine scelto dal candidato. Solo arrivati all’ultima preferenza, e in assenza totale di posti disponibili, il candidato potrà ricevere esito negativo per il turno di nomina. Questo sistema di scorrimento rappresenta una delle principali aree su cui ottimizzare la strategia compilando la domanda per le supplenze.

Importanza delle preferenze e strategie di ottimizzazione

L’efficacia stessa dell’algoritmo è strettamente connessa alle preferenze GPS supplenze e GaE espresse: inserire un numero congruo e ragionato di scuole, senza escludere troppe possibilità, aumenta le chance di essere nominati. Molti docenti, sulla base di esperienze pregresse, consigliano di ordinare le scuole in relazione non solo alla vicinanza, ma anche a fattori quali la presenza di cattedre disponibili storicamente, i possibili spezzoni o la presenza di indirizzi scolastici specifici.

Le strategie di ottimizzazione graduatoria supplenze passano anche dalla conoscenza dei flussi storici nominativi nelle scuole, consultabili dai riepiloghi degli ultimi anni e da confronti tra colleghi. Queste informazioni sono spesso oggetto di approfondimento nei vari forum, gruppi social e in video come quello realizzato dalla Prof.ssa Sonia Cannas.

Limitazioni e possibili criticità dell’algoritmo

Nonostante i passi avanti fatti negli ultimi anni grazie alla digitalizzazione e all’automazione del processo, non mancano talvolta criticità. Tra le principali problematiche segnalate citiamo:

  • Carenza di trasparenza in caso di errori imputabili a fonti dati non aggiornate;
  • Percezione di rigidità in caso di preferenze troppo restrittive;
  • Complessità nella gestione delle cattedre esterne o degli spezzoni orari condivisi;
  • Occasionale incongruenza nei risultati, specie dove il sistema deve incrociare molteplici variabili (sedi, ordini di scuola, tipologie di posto, disponibilità frazionate).

Per ridurre l’incidenza di queste criticità, il Ministero pubblica regolarmente circolari e FAQ e mette a disposizione piattaforme di assistenza, ma resta ancora margine di miglioramento soprattutto sul fronte dell’accessibilità ad un’informazione chiara e tempestiva.

Impatto su candidati e scuola: riflessioni finali

L’impatto dell’algoritmo supplenze scuola non si esaurisce nella sola fase operativa dell’assegnazione: genera ricadute pratiche sulla vita quotidiana di migliaia di docenti e, di riflesso, sulla continuità didattica degli istituti. Una corretta comprensione delle logiche di scelta e priorità consente ai candidati di ridurre le probabilità di «restare fuori» e allo stesso tempo permette agli istituti di programmare con maggiore efficacia l’avvio delle lezioni.

Dal punto di vista delle famiglie e degli studenti, la garanzia che le supplenze vengano assegnate rapidamente e secondo criteri oggettivi contribuisce a ridurre i tempi morti nella copertura delle classi, migliorando la qualità dell’offerta formativa.

Sintesi e consigli pratici

In conclusione, il sistema di assegnazione supplenze tramite algoritmo, consolidato anche per il 2025/26, rappresenta una garanzia di efficienza, trasparenza e rispetto della meritocrazia. Per trarne il massimo vantaggio, ogni candidato dovrebbe:

  • Curare con attenzione la scelta e l’ordine delle preferenze;
  • Informarsi sui flussi storici nominativi della provincia/scuola d’interesse;
  • Seguire i video e gli approfondimenti realizzati da esperti
  • Non sottovalutare l’importanza di una strategia flessibile: un elenco di preferenze ampio e diversificato spesso premia rispetto a una selezione troppo rigida.

Resta, tuttavia, il valore insostituibile dell’informazione e della formazione continua per tutti coloro che si avvicinano a questo complesso universo: la conoscenza, come sempre, resta la migliore alleata di chi aspira a costruire un percorso professionale nella scuola italiana. La partita delle supplenze si gioca, ormai, tra logiche algoritmiche sempre più raffinate e la capacità dei candidati di interpretare e, se possibile, anticipare i meccanismi di funzionamento della scuola del futuro.

Pubblicato il: 18 luglio 2025 alle ore 14:32

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