Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto significativi progressi nel tentativo di costruire basi sostenibili sulla Luna, utilizzando risorse disponibili direttamente sul satellite. Un recente studio ha rivelato che alcune specie di batteri potrebbero avere capacità sorprendenti nel riparare i danni ai mattoni fatti di polvere lunare, conosciuta come regolite. Coordinato da Koushik Viswanathan dell'Istituto Indiano di Scienze di Bangalore, questo progetto mira a esplorare l'uso innovativo di microrganismi per la costruzione di strutture extraterrestri.
I batteri in questione hanno dimostrato la capacità di produrre cristalli di carbonato, che possono riempire le crepe nei mattoni di polvere lunare. Questo processo non solo migliora la robustezza dei materiali ma contribuisce anche alla durabilità delle costruzioni in ambienti estremi come quelli lunari, dove le condizioni atmosferiche e le radiazioni sono particolarmente avverse.
Inoltre, il team di ricerca è attualmente in fase di preparazione di un esperimento per testare questi batteri nello spazio, un passo cruciale per comprendere come questi organismi si comportino in condizioni gravemente diverse rispetto alla Terra. Testare i batteri in un ambiente spaziale permetterebbe di valutare le loro capacità reali e pratiche nell'aiutare a costruire e mantenere strutture sulla Luna.
Questi sviluppi sono particolarmente rilevanti alla luce delle crescenti ambizioni dell'umanità di colonizzare e abitare corpi celesti oltre il nostro pianeta. L'uso di materiali locali, come la regolite, rappresenta un approccio ecologico ed economico alla costruzione, riducendo la necessità di trasportare risorse dalla Terra. La ricerca dei batteri muratori segna, quindi, un passo significativo verso il raggiungimento di un progetto audace: costruire avamposti umani su superfici extraterrestri.
