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Due bambini riacquistano l'udito grazie all'orecchio bionico: rivoluzione chirurgica a Roma con impianto cocleare robot-assistito
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Due bambini riacquistano l'udito grazie all'orecchio bionico: rivoluzione chirurgica a Roma con impianto cocleare robot-assistito

L’impiego dei robot Otoarm e Otodrive presso il Bambino Gesù di Roma segna un punto di svolta nella lotta alla sordità infantile

Due bambini riacquistano l'udito grazie all'orecchio bionico: rivoluzione chirurgica a Roma con impianto cocleare robot-assistito

Indice dei contenuti

  1. Introduzione: Un successo medico senza precedenti
  2. L'intervento ai bambini: chi sono i protagonisti
  3. Che cos’è un impianto cocleare robot-assistito
  4. L’equipe d’avanguardia: il ruolo del Professor Marsella
  5. Robotica in sala operatoria: Otoarm e Otodrive
  6. Chirurgia otologica di precisione: rischi ridotti e massima efficacia
  7. Recuperare l’udito in età evolutiva: importanza e prospettive
  8. Innovazione e ricerca al Bambino Gesù
  9. Tecnologia e futuro nei trattamenti per la sordità congenita
  10. Le reazioni delle famiglie e la qualità di vita dei piccoli pazienti
  11. Conclusione: un modello per la sanità italiana

Introduzione: Un successo medico senza precedenti

Due giovani pazienti del Bambino Gesù di Roma hanno riacquistato l’udito grazie a un’avanzatissima procedura chirurgica basata sulla tecnologia robotica. Dopo una vita passata nel silenzio, la 14enne affetta da sordità progressiva e un bambino di tre anni nato completamente sordo sono riusciti a percepire suoni e voci grazie a un impianto cocleare robot-assistito.

L’intervento, avvenuto all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, è frutto di una collaborazione tra tecnologia avanzata, competenza chirurgica e una visione clinica innovativa.

L'intervento ai bambini: chi sono i protagonisti

Nel dettaglio, i protagonisti di questa straordinaria vicenda sono una ragazza di 14 anni, colpita da una forma di sordità progressiva e un bambino di tre anni affetto da sordità congenita. Il primo caso riguardava una perdita di udito che si era aggravata nel tempo, minando la qualità della vita della giovane. Il secondo, invece, ha visto un intervento ancor più delicato: dare per la prima volta la percezione del suono a un bambino che, dalla nascita, non aveva mai potuto sentire nulla del mondo esterno.

Questa duplice esperienza ha permesso di sperimentare i vantaggi della chirurgia otologica di precisione applicata all’età evolutiva, sottolineando come le nuove tecnologie possano cambiare radicalmente le prospettive cliniche nei casi di sordità congenita.

Che cos’è un impianto cocleare robot-assistito

L’impianto cocleare è un dispositivo elettronico che consente di ristabilire la percezione uditiva in pazienti affetti da sordità profonda o totale, bypassando le porzioni danneggiate dell’orecchio interno e stimolando direttamente il nervo uditivo. La sua peculiarità risiede nel fatto che, a differenza delle tradizionali protesi acustiche, l’impianto cocleare si rivolge a soggetti nei quali l’udito sia del tutto compromesso.

La vera novità, però, è rappresentata dall’impianto cocleare robot-assistito, un’evoluzione che prevede l’utilizzo di sistemi robotici come Otoarm e Otodrive. Questi strumenti consentono una precisione elevatissima nell’inserimento dell’elettrodo all’interno della coclea, riducendo in maniera significativa i rischi di lesioni all’orecchio interno e migliorando l’efficacia del trattamento.

Inoltre, la chirurgia robotica spiana la strada a risultati duraturi, minimizzando l’invasività dell’intervento e ottimizzando i tempi di recupero.

L’equipe d’avanguardia: il ruolo del Professor Marsella

Al timone di questa delicata operazione c’è il Professor Marsella, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria al Bambino Gesù. La sua profonda esperienza in chirurgia otologica di precisione e la competenza del team multidisciplinare hanno rappresentato la chiave di volta dell’intervento.

Sotto la sua direzione, gli specialisti hanno saputo fondere le competenze tradizionali e la conoscenza dei nuovi strumenti tecnologici, dimostrando che anche l’intervento robotico per l’orecchio interno può essere eseguito con successo su pazienti in età pediatrica.

L’approccio del professor Marsella si distingue anche per il coinvolgimento costante delle famiglie e dei pazienti, lavorando fianco a fianco per garantire non solo l’efficacia clinica, ma anche un percorso di sostegno psicologico e riabilitativo di lungo periodo.

Robotica in sala operatoria: Otoarm e Otodrive

Gli strumenti che hanno reso possibile questa rivoluzione sono due robot di precisione: Otoarm e Otodrive.

  • Otoarm: Questo sistema robotico consente una guida millimetrica per operazioni sulla delicata struttura dell’orecchio interno. Grazie ai suoi sensori e alla capacità di calibrare i movimenti in tempo reale, Otoarm assicura che l’inserimento dell’elettrodo avvenga senza traumi.
  • Otodrive: Si occupa delle fasi di preparazione e installazione dell’impianto, curando la posizione degli strumenti chirurgici lungo il tragitto più sicuro tra i tessuti. L’integrazione di Otodrive con sofisticati software di imaging intraoperatorio permette una visualizzazione costante e dinamica, riducendo drasticamente il margine di errore.

Questa tecnologia robotica udito riduce i rischi operatori, tra cui il potenziale danno a strutture nervose o ai residui di capacità uditiva ancora presenti, offrendo nuove opportunità nel recuperare l’udito da sordità infantile.

Chirurgia otologica di precisione: rischi ridotti e massima efficacia

L’utilizzo di robot in chirurgia otologica consente di effettuare movimenti di altissima precisione. L’inserimento dell’elettrodo nella coclea, infatti, è una delle fasi più delicate dell’intervento: un errore di pochi millimetri può compromettere la funzionalità futura dell’impianto.

Ecco i vantaggi della chirurgia otologica di precisione assistita da Otoarm e Otodrive:

  • Riduzione del rischio di traumi o danni permanenti all’orecchio interno
  • Maggiore accuratezza rispetto alla chirurgia tradizionale
  • Tempi operatori e di degenza ridotti
  • Risultati post-operatori più prevedibili e duraturi

Gli esami post-operatori confermano l’efficacia della procedura, attestando un pieno recupero della percezione sonora nei piccoli pazienti.

Recuperare l’udito in età evolutiva: importanza e prospettive

Il recupero uditivo in bambini nati sordi o con problemi di sordità progressiva rappresenta una delle più grandi sfide della medicina moderna. L’udito è fondamentale non solo per la comunicazione, ma per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del bambino.

Un intervento precoce, accompagnato da un percorso di riabilitazione logopedica, può favorire:

  • Il raggiungimento di tappe linguistiche e relazionali al pari dei coetanei udenti
  • Un inserimento scolastico più facile
  • Un minore rischio di isolamento sociale

I nuovi trattamenti per la sordità congenita trovano quindi nell’impianto cocleare robot-assistito un potente alleato per migliorare radicalmente le aspettative di vita dei piccoli pazienti.

Innovazione e ricerca al Bambino Gesù

L’Ospedale Bambino Gesù di Roma si conferma un polo di eccellenza nell’innovazione medica, unendo ricerca avanzata e sperimentazione clinica.

Nell’ultimo decennio, la struttura capitolina ha investito con decisione su:

  • Innovazione tecnologica in sala operatoria
  • Formazione del personale su procedure all’avanguardia
  • Collaborazioni internazionali per lo sviluppo di nuovi percorsi di cura

L’intervento di impianto cocleare robot-assistito con Otoarm e Otodrive rappresenta una dimostrazione concreta di questa volontà di superare i limiti della chirurgia tradizionale, offrendo soluzioni sempre più efficaci contro le principali patologie ORL pediatriche.

Tecnologia e futuro nei trattamenti per la sordità congenita

Il caso dei due bambini di Roma riapre la discussione sull’importanza di investire nei sistemi robotici per il trattamento della sordità. L’evoluzione della robotica in campo otorinolaringoiatrico garantisce:

  • Interventi sempre meno invasivi
  • Maggiore tutela delle strutture sane
  • Personalizzazione della procedura in base alle caratteristiche specifiche del paziente

In futuro, queste tecnologie potranno essere integrate con sistemi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico, migliorando ulteriormente la precisone intraoperatoria e la restituzione di un udito il più vicino possibile a quello naturale.

Le reazioni delle famiglie e la qualità di vita dei piccoli pazienti

Per le famiglie dei due bambini operati la possibilità di vedere i propri figli ascoltare per la prima volta suoni e voci rappresenta un’emozione incontenibile. Il recupero sensoriale permette un completo reinserimento sociale, oltre a una nuova autonomia per i piccoli pazienti.

L’evento non è solo un traguardo individuale: testimonia come la sinergia tra tecnologia, medicina e umanità possa cambiare il destino di chi nasce con una disabilità così impattante. La speranza, ora, è che l’accesso alle tecnologie di impianto cocleare robot-assistito possa essere esteso a tutti i bambini affetti da sordità congenita, anche in altre realtà sanitarie regionali.

Conclusione: un modello per la sanità italiana

La riuscita di questi due interventi con l’utilizzo di impianto cocleare robot-assistito al Bambino Gesù di Roma rappresenta un modello virtuoso per la sanità italiana e internazionale:

  • Implementazione della tecnologia robotica in chirurgia otologica
  • Collaborazione tra medici, ingegneri e famiglie
  • Continuità tra cura medica, riabilitazione e sostegno

Ciò conferma che, investendo su innovazione medica ed esperienza clinica, è possibile raggiungere risultati straordinari nella lotta contro la sordità infantile. Un messaggio di speranza per tutte le famiglie italiane, nel segno della scienza, della vita e della solidarietà.

Pubblicato il: 9 ottobre 2025 alle ore 02:57

Redazione EduNews24

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