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Stretta storica sugli abusi online: Trump firma il Take It Down Act contro deepfake e revenge porn
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Stretta storica sugli abusi online: Trump firma il Take It Down Act contro deepfake e revenge porn

Disponibile in formato audio

Nuova legge federale negli Stati Uniti: obbligo di rimozione per le piattaforme, multe severe, pene detentive e il sostegno di Melania Trump

Introduzione: l’urgenza di nuove leggi contro i deepfake

Con la firma del "Take It Down Act" da parte del presidente Donald Trump il 20 maggio 2025, gli Stati Uniti sanciscono una svolta epocale nella tutela della privacy e nella protezione delle persone contro la diffusione, sempre più invasiva e dannosa, di immagini intime non consensuali su Internet. L’approvazione della nuova legge federale risponde a una pressante esigenza sociale, nata dalla crescita esponenziale dei cosiddetti deepfake e della piaga globale del revenge porn. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di persone vittime di montaggi fotorealistici realizzati grazie all’intelligenza artificiale, oltreché la condivisione online di scatti e video privati senza consenso.

Cos’è il Take It Down Act

Il "Take It Down Act" rappresenta la più articolata e severa risposta legislativa adottata finora sul territorio federale americano per fronteggiare la diffusione non autorizzata di contenuti intimi, con una particolare attenzione ai materiali generati artificialmente, ossia i deepfake. Firmato e promulgato dal Presidente Trump, il testo della legge affronta la nuova realtà nella quale le immagini e i video manipolati sono sempre più indistinguibili da quelli autentici, spesso usati per intimidazione, vendetta o diffamazione.

La ratio del Take It Down Act parte dal riconoscimento della vulnerabilità delle vittime sia davanti alla potenza delle nuove tecnologie digitali sia rispetto alle attuali capacità di moderazione delle piattaforme digitali. Il provvedimento si inserisce in un contesto in cui la reputazione personale e la dignità possono essere distrutte in pochi click, rischiando di lasciare segni indelebili nella vita delle persone coinvolte.

Le principali misure della legge federale contro i deepfake

La nuova legge federale legge federale deepfake Stati Uniti introduce un vero e proprio obbligo, valido su tutto il territorio nazionale, rivolto alle piattaforme online: queste dovranno rimuovere entro 48 ore ogni immagine o video intimo segnalato come diffuso senza consenso.

Gli strumenti concreti previsti includono:

  • Un canale rapido e semplificato di segnalazione per le vittime
  • L’obbligo per le piattaforme di agire entro 48 ore dalla ricezione della notifica
  • Una serie di verifiche a tutela sia delle vittime sia dell’eventuale controparte accusata, in modo da bilanciare la libertà di espressione col diritto alla privacy.

L’elemento rilevante e innovativo è che la disciplina non si applica solo ai contenuti originali, ma abbraccia esplicitamente anche deepfake e materiali generati tramite intelligenza artificiale, spesso utilizzati per fini malevoli.

L’impatto sulle piattaforme digitali: responsabilità e multe

Uno dei perni su cui si basa la strategia del "Take It Down Act" è la responsabilizzazione delle piattaforme digitali – dai social network ai siti di hosting e condivisione video, fino alle community e ai forum. Le piattaforme non potranno più addurre scuse tecniche o ritardi strumentali: l’obbligo di rimozione contenuti entro 48 ore diventa stringente e inequivocabile.

Chi non rispetta l’obbligo è soggetto a multe molto elevate, che la nuova legge stabilisce fino a 50.000 dollari per ciascuna violazione. È un deterrente pensato per rendere la mancanza di collaborazione tra piattaforme e autorità un rischio economico non sostenibile.

Nei dettagli operativi,

  • Il monitoraggio e la rendicontazione delle segnalazioni saranno oggetto di verifiche periodiche
  • Le piattaforme dovranno documentare tutte le azioni intraprese a seguito delle richieste di rimozione
  • Le multe potranno sommarsi fino a raggiungere cifre potenzialmente milionarie in caso di sistematiche violazioni

Tutto ciò spinge le aziende tecnologiche a dotarsi di sistemi di intelligenza artificiale, moderatori dedicati e processi di escalation per garantire una risposta tempestiva, superando le modalità eccessivamente automatizzate e spesso inefficaci del recente passato.

Carcere per gli autori di revenge porn e immagini intime non consensuali

Sul fronte penale, il "Take It Down Act" inasprisce nettamente il quadro sanzionatorio per chiunque condivida o pubblichi

immafgini intime non consensuali, siano esse originali o deepfake: sono previste condanne fino a tre anni di carcere per chi si renda responsabile della diffusione online di tali contenuti.

Questo aspetto della legge si inserisce nell’alveo delle richieste delle principali associazioni per i diritti delle vittime: da anni si chiedeva un inasprimento delle pene contro chi alimenta la piaga del revenge porn, soprattutto per via digitale.

Vale la pena sottolineare che i giudici avranno la possibilità di applicare anche restrizioni accessorie, come:

  • L’obbligo di risarcimento alla persona lesa
  • Il divieto di utilizzo di social e piattaforme per periodi definiti
  • L’inclusione nei registri dei reati legati all’abuso della privacy

Tali misure vogliono fungere sia da deterrente che da tutela effettiva delle vittime, riconoscendo la gravità dell’impatto che queste pratiche hanno sulle sfere personale, sociale e professionale degli interessati.

Melania Trump e il supporto pubblico alla legge

Un elemento che ha fatto molto discutere l’opinione pubblica e dato ulteriore risonanza alla nuova legge è stato il pubblico sostegno di Melania Trump. L’ex first lady, noto volto mediatico ed ex protagonista di numerose campagne contro il cyberbullismo, ha espresso parole di forte approvazione per il "Take It Down Act".

Secondo Melania Trump:

  • Era "inaccettabile" che milioni di cittadini, e soprattutto donne e giovani, potessero vedere la propria immagine sfruttata senza consenso
  • Il fenomeno dei deepfake e del revenge porn rappresenta una minaccia" non solo per la dignità individuale, ma anche per la sicurezza nazionale, poiché può essere usato per ricatti, molestie e diffamazioni di personalità pubbliche e private

Il suo endorsement ha dato al provvedimento una risonanza internazionale. Le sue parole sono state rilanciate da molte testate come esempio di presa di posizione concreta e decisa, con molti osservatori che le attribuiscono un ruolo chiave nel rendere la legge popolare anche al di fuori dei confini americani.

I deepfake: un fenomeno in preoccupante ascesa

Molto rilevante nella genesi e nell’impianto del "Take It Down Act" è il rapido diffondersi dei deepfake. Questi video o immagini, generati tramite intelligenza artificiale, riescono a riprodurre fattezze umane con un realismo impressionante, tanto da rendere spesso impossibile distinguere il falso dal vero.

Le conseguenze della proliferazione dei deepfake sono estremamente serie:

  • Diffamazione e danni irreparabili alla reputazione di privati cittadini o personaggi pubblici
  • Possibilità di ricatti, estorsioni e campagne di disinformazione
  • Difficoltà per le vittime di difendersi, dato che il materiale può essere facilmente ripubblicato anche dopo la rimozione

Il "Take It Down Act" è il primo tentativo organico di colpire il fenomeno alla radice, obbligando le piattaforme a reagire subito e creando una base giuridica per perseguire chi abusa di queste tecniche.

Precedenti e contesto legislativo negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti esistevano già normative locali e statali in materia di tutela della privacy e contrasto al revenge porn; tuttavia, mancava fino ad oggi una legge federale specifica.

Le precedenti misure:

  • Erano frammentate e di applicazione diseguale tra uno stato e l’altro
  • Non tenevano conto delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale
  • Lasciavano ampi margini di impunità a causa della difficoltà di coordinamento fra le forze dell’ordine e la rapidità con cui i contenuti si diffondono online

Con l’approvazione del "Take It Down Act", il quadro normativo viene finalmente reso più omogeneo e coerente a livello nazionale, colmando un vuoto che aveva lasciato senza tutela molte vittime.

Le reazioni negli ambienti politici, della società civile e delle imprese

Le reazioni all’approvazione della legge Trump Take It Down Act sono state generalmente positive, sebbene non siano mancate critiche.

  • Le associazioni di tutela della privacy e dei diritti delle donne hanno salutato la nuova legge come un passo fondamentale contro revenge porn e diffusione di deepfake nocivi.
  • Le imprese tecnologiche, pur sottolineando la necessità di tempi tecnici per adeguare i sistemi interni, hanno in larga parte confermato di condividere gli obiettivi della legge.
  • Tuttavia, alcune voci – soprattutto tra i sostenitori della libertà digitale – mettono in guardia dal rischio di abusi o di rimozioni eccessive, che potrebbero limitare la libertà di parola o essere usate come strumento di censura impropria.

Malgrado queste riserve, la sanzione di multe revenge porn Stati Uniti e le piattaforme obbligate rimuovere deepfake sono percepite come misure ormai indispensabili.

Il Take It Down Act e la tutela dei diritti digitali

Uno degli aspetti qualificanti della nuova legge contro immagini intime non consensuali è la sua capacità di ridefinire i diritti digitali dei cittadini, ponendo l’accento sulla protezione della privacy anche negli ambienti virtuali.

Fra i punti di maggiore rilevanza rientrano:

  • Il diritto all’oblio immediato in caso di contenuti diffusi senza consenso
  • La tutela giuridica effettiva contro le nuove minacce portate dall’intelligenza artificiale
  • La tracciabilità delle responsabilità in caso di lesione dei diritti digitali

Il "Take It Down Act" rappresenta quindi non solo una risposta penale, ma un tassello nella costruzione di una nuova cultura del rispetto digitale.

Possibili sviluppi futuri e impatto internazionale

Il provvedimento firmato da Trump potrebbe fare scuola e ispirare legislazioni analoghe in altri Paesi. In Europa, il tema è già da tempo all’attenzione di Bruxelles, sebbene al momento non esista una disciplina unitaria così avanzata come quella americana.

Gli scenari futuri potrebbero vedere:

  • Una standardizzazione delle tutele a livello internazionale
  • La nascita di accordi tra piattaforme globali per lo scambio di informazioni sulle richieste di rimozione
  • Un rafforzamento degli strumenti tecnici e legali per contrastare la manipolazione digitale

L’esempio degli Stati Uniti potrebbe indurre più rapidità d’azione su scala planetaria, oltre ad aprire nuovi dibattiti sui limiti della libertà d’espressione e sulla difesa della persona online.

Conclusione e sintesi finale

L’entrata in vigore del "Take It Down Act", con la firma del presidente Trump e il sostegno decisivo di Melania Trump, segna un passaggio epocale nella lotta contro deepfake e revenge porn. La nuova legge contro immagini intime non consensuali fissa nuovi standard, costringe le piattaforme digitali ad agire con tempestività (rimozione contenuti entro 48 ore) e introduce sanzioni esemplari, anche penali, per chi viola la privacy altrui su internet.

Se da un lato restano le sfide applicative e il rischio di derive censorie, dall’altro la legge rappresenta un atto di civiltà in risposta a fenomeni che hanno devastato la vita di migliaia di persone. Il "Take It Down Act" diventa così non solo strumento normativo ma anche simbolo e monito, stimolando una nuova consapevolezza globale sulla necessità di bilanciare tecnologia, libertà e diritti umani nel mondo digitale.

Pubblicato il: 20 maggio 2025 alle ore 10:22

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