Nella giornata di ieri, l'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto incontri cruciali con alcune delle principali catene di distribuzione americane, tra cui Walmart, Home Depot e Target. Questi colloqui si sono concentrati sulla sempre più complessa situazione commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, e sui potenziali effetti dei dazi impostati sulle merci importate.
Durante queste discussioni, è emersa la crescente preoccupazione riguardo alla disponibilità dei prodotti nei punti vendita, con esperti come Anna Wong di Bloomberg che prevedono scenari poco ottimistici: scaffali vuoti potrebbero diventare una realtà nei prossimi tre-cinque mesi. Questa situazione è dovuta sia alla declinante capacità di rifornimento derivante dai dazi, sia alla necessità per molte catene di rimanere competitive sul mercato.
Un altro punto che ha sorpreso i partecipanti all'incontro è stata l'importanza crescente della produzione locale. Diverse catene commerciali hanno iniziato a comunicare la percentuale di beni prodotti in America, indicazione chiara di una strategia volta ad alleviare la dipendenza dai prodotti cinesi. La Cina, infatti, detiene attualmente oltre il 50% della quota di mercato nel settore delle calzature, un dato che mette in evidenza la difficoltà di alcune aziende nel diversificare le loro fonti di approvvigionamento.
Con le tensioni commerciali in continuo aumento, sia le aziende che i consumatori devono prepararsi a una fase di incertezze. Le parole di Trump e la sua volontà di affrontare la questione rappresentano uno sviluppo significativo in un contesto già fragile. È probabile che le implicazioni di questi incontri si faranno sentire in tutto il mercato statunitense, così come nelle scorte delle merci disponibili nei prossimi mesi. La situazione rimane in evoluzione e gli osservatori saranno attenti a vedere come si svilupperanno gli eventi nei prossimi giorni.